Chiara Ferragni a marzo le prime audizioni

Redazione
Chiara Ferragni a marzo le prime audizioni

Chiara Ferragni a marzo le prime audizioni. Il dossier dell’ufficio del procuratore di Cuneo è trasferito a Milano, insieme ad altri due file relativi al modello 45 (senza presupposti di reato né indagati) che riguardano la partnership con i biscotti Oreo durante l’epoca del Covid e la donazione effettuata da Chiara Ferragni a Soleterre nel 2017.

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I contratti e i doni sono attualmente sotto la lente dell’ufficio del procuratore e della Guardia di finanza. Solo una volta che i documenti saranno stati analizzati, si procederà con l’audizione dei soggetti coinvolti nell’inchiesta, a partire da marzo, cominciando con la stessa influencer Chiara Ferragni e il suo braccio destro, Fabio Maria Damato. L’impresa cartiera Pigna, con sede ad Alzano Lombardo, ha deciso di cessare suo accordo collaborativo con una donna d’affari sabato scorso.

Chiara Ferragni contro Pigna

L’azienda, che recentemente ha introdotto una nuova linea in collaborazione con l’atleta Jannik Sinner, ha rimosso sabato dalla sua pagina web le informazioni dedicate alla Limited Edition dei suoi prodotti. Intanto, l’imprenditrice ha reagito alla decisione pubblicando un comunicato stampa incendiario, nel quale ha dichiarato che avrebbe intrapreso azioni legali.

Fenice, l’azienda che rilascia i marchi di Chiara Ferragni, accusa Pigna di aver violato l’accordo in corso e considera l’interruzione unilaterale dei rapporti commerciali ingiusta. In una dichiarazione, l’impresa cartiera ha sostenuto che il loro codice etico proibisce la collaborazione con terzi che le autorità competenti hanno punito per comportamento non etico, conformi e legali.

Questa dichiarazione fa riferimento, ovviamente, all’enorme multa di 1,4 milioni di euro imposta dall’Antitrust a Balocco e alle imprese di Chiara Ferragni, cioè Tbs Crew e Fenice stessa. Ferragni, d’altra parte, sostiene che la decisione di Pigna è stata resa ancora più illegittima dal fatto che l’azienda ha comunicato al pubblico la fine della loro collaborazione prima di informare Fenice.

Questa mossa, secondo Chiara Ferragni, è chiaramente calcolata e contraddice l’obbligo di buona fede nel corso del contratto. In questo scenario, Fenice preannuncia che esplorerà tutte le opzioni per difendere i suoi interessi. La società associata a Ferragni ha definito “funzionale” il riferimento al codice etico, tenendo conto di una dichiarazione rilasciata ai media il 23 dicembre 2023 dall’AD di Pigna, Massimo Fagioli, che ha descritto la partnership come “fruttuosa e gratificante”.

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