Festival di Sanremo 2024: duro attacco a “Il Corriere della Sera” e “La Repubblica” La scelta di Amadeus
All’inizio, le agenzie avevano la precedenza, seguite dai siti web e infine, con una certa lentezza, venivano i giornali, da Repubblica al Corriere della Sera. Con l’apertura del leggendario ufficio stampa dell’Ariston a Sanremo quest’anno, i giornalisti che erano ansiosi di vedere un ritorno delle vecchie e stabili gerarchie sanremesi sono stati colpiti da una sconcertante sorpresa.
Come sono allestite le cose?
L’anno scorso, nella sala stampa temporanea allestita presso il Casinò di Sanremo, era già stata riscontrata una certa sovrapposizione. C’era coas tra i siti web in posizione di rilievo. Ma quest’anno, il declassamento dei quotidiani è risultato totale e inequivocabile: Il Corriere della Sera e la Repubblica valgono meno di Citynews e Fanpage (i due siti di notizie più cliccati in Italia secondo le ultime classifiche di Comscore per Primaonline), nonché del sito The Hollywood Reporter, che nonostante la recente partenza della sua direttrice (Concita de Gregorio), e l’assenza da qualsiasi classifica, è ancora presente.
Il messaggio è chiaro
Il messaggio di coloro che hanno deciso l’organizzazione della sala stampa (fosse Amadeus o l’ufficio stampa della Rai) è inequivocabile: i giornali cartacei non hanno più valore e la nuova gerarchia riflette l’attuale situazione. C’è tuttavia un’eccezione: Avvenire rimane saldamente al suo posto in prima fila, per ragioni sconosciute.
Come prenderanno le cose le grandi testate
Ricordiamo che la stampa è il quarto potere dello stato, che rende veramente democratico uno stato. Un evento musicale importante come questo deve dare un segnale importante. I siti di informazione sono testate giornalistiche regolarmente iscritte. Tuttavia, è importante che testate importanti, che da sempre sono un baluardo per la nostra informazione, non vengano sconsiderate per fare spazio alle testate del web. Insieme possono coesistere e continuare a rendere l’informazione fondamentale per la nostra Nazione. No. Bocciata la scelta anche da una testata on line come Prima Copertina.
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