Carnevale le tradizionali maschere regionali : sapete quali sono e perché ? Ma quando inizia e quando finisce il Carnevale 2024 ?
Non vediamo l’ora di essere sommersi dai coriandoli, di ballare in strada con le maschere e di mangiare dolci fino a scoppiare durante il prossimo Carnevale del 2024! Ma quando inizia, esattamente? Bene, secondo il calendario cristiano, il Carnevale inizia subito dopo l’Epifania e si ferma solo quando la Quaresima fa la sua apparizione in scena, ma non senza prima passare per le celebrazioni del Martedì Grasso, ed ecco che il carnevale 2024 finisce il 13 febbraio 2024 per il rito romano.
Carnevale 2024 – Inizia dopo la Befana e finisce il 13 Febbraio 2024
E per coloro che seguono il rito ambrosiano, il divertimento in maschera raggiunge la sua fine solamente il sabato successivo all’inizio della Quaresima. Quindi, preparatevi a sciogliere quei chili di troppo durante questi giorni di pura goduria culinaria e festività!
Il Carnevale è la festa più divertente dell’anno, in cui grandi e piccini si travestono da personaggi fantastici per lasciarsi andare alla spensieratezza. Ogni regione
d’Italia ha le sue maschere tradizionali, come ad esempio Frappiglia in Abruzzo, il contadino astuto che riuscì a fregare anche il diavolo.
In Basilicata, invece, ci sono i ‘Rumit, gli eremiti che indossano camicioni verdi come alberi ambulanti. Ma chi non può mancare al Carnevale calabrese? Giangurgolo, l’eroe di tutti i furbi e degli scanzonati. Preparatevi a farvi quattro risate con le maschere di tutte le regioni italiane!
Giangurgolo è la maschera della commedia dell’arte che sa come tenere un discorso a lungo, ma quando si tratta di mettere in atto ciò che ha promesso, la parola “fallimento” non gli è estranea. Questo personaggio racconta talmente tante bugie che finisce per crederci lui stesso. Il suo abbigliamento prende ispirazione dai gendarmi spagnoli, con righe rosse e gialle, colletto bianco, cappello a cono e naso rosso. Questo rappresenta il suo desiderio di prendersi gioco degli spagnoli.
In Campania si trova Pulcinella, l’antieroe che tutti amano, personaggio allegro, pigro e spensierato. Pulcinella indossa un completo bianco con un cappello a punta e una maschera nera che evidenzia la sua personalità giocosa e irriverente.
Nella regione Emilia-Romagna c’è il Dottor Balanzone, dotto in legge, presuntuoso e superbo. Il nome deriva dalla bilancia, simbolo della giustizia. Il look del Dottor Balanzone si ispira ai professori dell’Università di Bologna, con indosso una toga nera, polsini e colletto bianchi, cappello, giacca e mantello bianchi, arricchiti da una piccola maschera nera.
Infine, in Friuli-Venezia Giulia, ci sono i Pust, le maschere che non possono mancare se si vuole divertirsi. Questi personaggi hanno il potere di far ridere chiunque, e per questo vengono amati da tutti. Che aspettate per conoscerli?!
Carnevale sta per arrivare amico! Sei pronto a scoprire le maschere strampalate presenti in Italia?
Iniziamo con il Friuli-Venezia Giulia, dove regnano i Pust, vestiti con abiti di fustagno, foulard e cappelli di vimini. Sono così fuori dal comune che sembrano usciti da un racconto di fantasia.
Ci spostiamo ora nel Lazio, dove il protagonista indiscusso è Rugantino, il simbolo romano per eccellenza. Con un abbigliamento ispirato ai gendarmi (camicia e doppiopetto), Rugantino è famoso per la sua arroganza.
In Liguria incontriamo Capitan Spaventa, un ex-soldato con un grande cuore e un’armatura impressionante. Con la sua spada e il suo spirito guerriero, Capitan Spaventa ti farà tremare dalle risate.
Ma non possiamo dimenticare il buon vecchio Arlecchino della Lombardia, un servo arguto e romantico. Escogitato dalla madre con avanzi di stoffe, il suo costume colorato è diventato un’icona del carnevale italiano.
Infine, ecco Vulon delle Marche, un personaggio piuttosto enigmatico. Siamo ancora un po’ confusi su chi sia esattamente, ma è palese che in questa regione amano lasciare il mistero sull’identità dei loro eroi.
E questa è solo una piccola selezione! L’Italia è piena di maschere folli e divertenti, pronte a farti ridere in ogni regione.
Nelle Marche, c’è una maschera così vanitosa che farebbe invidia a Narciso. Si tratta di Vulon, il cui nome deriva dagli editti napoleonici che iniziavano con “Nous Voulons”. Questo personaggio riflette l’orgoglio e la determinazione del popolo marchigiano, ma sopratutto ci fa ridere fino alle lacrime.
Il Molise invece non ha una maschera tipica, ma ha dei protagonisti incredibili: i tre folletti. Secondo la leggenda, questi uomini tenevano per le corna il diavolo, ma non mancavano di farsi dei dispetti tra loro. Quel che è certo, è che durante il Carnevale molisano, questi personaggi giocano e mostrano il loro lato misterioso.
Il Piemonte ha Gianduia, l’uomo di buona famiglia che non disdegna un bel boccone e un bicchiere di buon vino. Indossa un completo marrone, un panciotto giallo, un cappello a falda larga e stivali alti. Gianduia rappresenta l’ospitalità piemontese e tutti i sapori del territorio.
In Puglia c’è Farinella, la maschera tipica che prende il nome dal piatto tradizionale di Putignano. Con le sue sembianze di Jolly, Farinella è talmente amata dalla città che il carnevale viene celebrato in suo onore con grandi eventi. Un vero capolavoro del gusto e della festa.
Infine, arriviamo in Sardegna con Mamuthones, la maschera più particolare di tutte. Questo personaggio rappresenta le tradizioni sardes aggiungendo un aspetto tetro dovuto al suo abbigliamento a base di pelo di pecora nera. Ma non ci prendiamo troppo sul serio, Mamuthones è ancora oggi uno dei protagonisti imprescindibili del Carnevale sardo.
Le maschere tradizionali sarde sono i Mamuthones. Non sono una squadraccia di mammut, bensì uomini vestiti di nero con campanacci pesanti sulle spalle. Si muovono in gruppi di 12 e rappresentano la storia antica e le tradizioni dell’Isola.
Passando alla Sicilia, la maschera è Peppe Nappa: amante del cibo e del buon vino, con un costume azzurro che sembra un pigiamone. Nella sfilata, il carro dedicato a Peppe viene dato alle fiamme alla fine, come simbolo di rinnovamento e fine dei festeggiamenti.
La Toscana ha invece Stenterello, che sembra uscito dalla Commedia dell’Arte con la sua vena ribelle e il suo look fuori moda. Indossa pantaloni neri, panciotti gialli, giacca azzurra e calze abbinate casualmente, rappresentando l’intelligenza e il fascino del popolo toscano.
Per finire, non dimentichiamoci di Basa-Done dal Trentino-Alto Adige, il folletto che impaurisce le ragazze troppo tarde alla sera. Il suo look è composto da calzamaglie a righe, giacca lunga e cappello, in perfetto stile tradizionale della regione alpina. Chi l’avrebbe mai detto che la tradizione popolare italiana potesse essere così divertente?
Umbria – Bartoccio : Bartoccio è un genio dell’astuzia e della sagacia. Il suo talento unico è quello di diventare il portavoce del popolo attraverso le sue ormai famigerate “bartocciate”. Questi brevi lamenti sociali vengono presentati al pubblico con un tono ironico e sarcastico, che fa emergere tutta l’ipocrisia e le ingiustizie della società.
Valle d’Aosta – Landzette
: Le Landzette sono le maschere tipiche della Valle d’Aosta, nate per beffare le truppe di Napoleone Bonaparte. Questi personaggi indossano costumi ispirati ai soldati dell’imperatore, ma con l’aggiunta di fiori e altre decorazioni hilariously artistiche ispirate alla terra locale. L’idea era quella di ridicolizzare e prendere in giro quei militari che avevano seminato il terrore e la paura nella meravigliosa Valle d’Aosta.
Veneto – Colombina : Colombina è uno dei personaggi più amati della commedia dell’arte veneta. Questa geniale cameriera si occupa degli intrighi amorosi della sua signora, Rosaura, e cerca in ogni modo di sottrarsi alle avances del vecchio ma porco Pantalone. Il povero Arlecchino è profondamente innamorato di Colombina e diventa tremendamente geloso di ogni sua mossa. Ebbene si, l’amore può davvero fare cose strane!